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Gli auguri della Direzione del TSN Catania

Carissimi,

tra poche ore sarà Pasqua, una Pasqua diversa che nessuno di noi avrebbe mai pensato o solo immaginato di trascorrere e di dover vivere. Non era questa la festa che ci auguravamo né i programmi che speravamo di portare avanti. Stavolta, non ci sarà scambio di auguri con abbracci e strette di mano, non potremmo riunirci tutti attorno ad un tavolo né ci potremmo permettere le solite gite fuoriporta del lunedì di Pasquetta. Il nostro animo è triste e preoccupato per tante situazioni e vicende, anche personali, che ora sembrano negarci ogni speranza sul futuro.

Ciascuno di noi conosce le proprie angosce, affanni e inquietudini per un domani che sembra ora denso di nuvole minacciose e di incertezza. Quell’incertezza che più di ogni altra cosa ci riempie di ansia e di apprensione. Ognuno di noi dovrà continuare a restare in casa con la propria famiglia, tra gli affetti più cari e, purtroppo, spesso senza neanche quelli. È una dura prova, lo è per tutti.

Gli anziani, ci raccontano di non aver mai visto qualcosa di simile nella loro vita. Ce lo dicono proprio loro che hanno vissuto sulla propria pelle lo sfacelo e la tragedia della Seconda Guerra mondiale.

Molti dicono che ciò che stiamo vivendo è come una guerra, forse anche peggio. Tuttavia, là fuori non c'è un nemico che ci odia per le nostre idee. Fuori c'è un virus che vuole entrare dentro di noi per avere lui la possibilità di sopravvivere, di abbatterci, a nostro discapito. Non c’è nessuna arma che possa vincerlo, per ora dobbiamo solo autoproteggerci a vicenda e tifare all’unisono per quella scienza medica che per troppo tempo abbiamo trascurato e considerato uno spreco e soprattutto vaccinarci. In questa emergenza, al contrario, si muore perché un virus subdolo e sconosciuto alla scienza cerca in ogni modo di aggredirci senza fare distinzioni e sfruttando le nostre libertà, prima tra tutte quelle di spostarci e di viaggiare.

Nessuno di noi sa ora cosa accadrà, quanto a lungo dovremmo combattere, quando potremmo finalmente riappropriarci della nostra vita e poter ritornare a fare quelle cose quotidiane che oggi ci mancano e che, paradossalmente, riusciamo solo ora ad apprezzare.

Proprio per questo voglio innanzitutto ringraziare tutti i Soci, i colleghi ed i collaboratori per la vostra diligenza e attenzione nel seguire le regole e le procedure che ci sono state consigliate e imposte per la nostra salute. Non è facile per nessuno di noi rinunciare alle proprie libertà, abitudini e, persino, interessi, ma lo state facendo con grande spirito di collaborazione e con una comprovata solidarietà umana di cui essere fieri. Ringrazio tutte le Forze Armate, le Polizie Locali ed gli Istituti di Vigilanza ed gli Sportivi per la serietà nell’applicazione dei vari protocolli in vigore in Sezione.

Ringrazio i colleghi ed i collaboratori per quanto fanno ogni giorno per garantire i servizi ordinari e i compiti straordinari a cui dobbiamo attendere per il bene di tutti.

Esprimo la mia più sincera gratitudine al Consiglio Direttivo ed al Presidente Rossitto per la fiducia e la collaborazione e a tutte le Associazioni di Tiro convenzionate con noi.

Buona Pasqua a tutti voi.

Mai, credetemi, un augurio così tante volte rivolto nella mia vita in occasione di questa nostra festività è stato più sentito di ora. Vorrei concludere con un pensiero di Khalil Gibran, una frase che mi ha sempre colpito. “Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c'è un'alba che ci aspetta.”

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